Piccola Guida alla Lettura del Testo Teatrale

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Abbiamo pensato potesse essere utile una Piccola Guida alla Lettura del Testo Teatrale. Perchè? Sono ormai diversi anni che le Officine Teatrali hanno un loro Gruppo di Lettura e da questa esperienza ne abbiamo tratto molti interessanti insegnamenti che distilliamo qui in consigli per viaggiare nel teatro in un modo poco convenzionale: non in platea, non sul palco, ma attraverso i suoi scritti.
Se siete nuovi alla lettura di testi teatrali, questa Piccola Guida alla Lettura del Testo Teatrale vi offrirà alcuni consigli utili per esplorare e apprezzare le opere, siano esse classiche o contemporanee. Se invece siete avvezzi alla lettura di drammaturgie allora potete confrontarvi con noi su come voi vi approcciate, scoprendo in quali di questi consigli vi ritrovate e su quali siete totalmente in disaccordo.

Iniziamo ad approcciarci alle parole messe in scena.

1. Conoscere il Contesto

Non è un obbligo e non sempre è un evidente vantaggio, ma prima di immergervi nella lettura di un testo teatrale, prendetevi un momento per informarvi sul contesto storico e culturale in cui è stato scritto. Questo può includere informazioni sull’autore, il periodo storico, le tematiche principali e il genere del dramma (tragedia e commedia tanto per cominciare, ma anche teatro dell’assurdo, dramma borghese, melodramma, ecc.). Conoscere il contesto può arricchire la vostra comprensione delle dinamiche della trama, delle motivazioni dei personaggi e delle scelte del drammaturgo (o di chi si è preso la briga di scrivere lo spettacolo dopo averlo visto).

2. Leggere con Immaginazione

In generale leggere un libro richiede un po’ di immaginazione. Per questo motivo ormai non si posson più contare le ricerche che dimostrano quanto la lettura porti benefici a numerose capacità cognitive, immaginative ed emotive. Basti pensare al fatto che quando leggiamo di una persona che sta camminando si attivano nel nostro cervello le parti deputate al camminare!
I testi teatrali sono scritti per essere rappresentati sul palco, dove i non detti e i sentimenti sono spesso raccontati dal corpo, dalla gestualità, dalla voce e dalla mimica di attori e attrici. Non dalle parole. Inoltre nel cosiddetto copione spesso non ci sono indicazioni a riguardo, ovvero alla battuta “sapete che ore sono?” non è affiancata una precisazione indicante al lettore che in vero il personaggio sta pensando che vorrebbe andarsene e non vede l’ora di mandare al diavolo i commensali. E’ qualcosa da immaginare.
Quindi leggere un’opera teatrale richiede un po’ più di immaginazione del solito. Un bel po’ di più. Chi è in grado di leggere un testo teatrale impara a leggere tra le righe e a porsi una domanda fondamentale: cosa sta dicendo il personaggio mentre sta dicendo quello che sta dicendo?
Inoltre ci sono diversi elementi visivi che in un normale romanzo sono copiosamente descritti, mentre in una drammaturgia spesso sono assenti o descritti sommariamente. Dedicate quindi energie a visualizzate le scene mentre leggete, immaginate i personaggi e come potrebbero apparire e muoversi, pensate a come potrebbe essere l’ambientazione. Questo approccio vi aiuterà a cogliere il potere visivo e emotivo del testo.

3. Attenzione ai Dialoghi e ai Monologhi

I dialoghi sono il cuore del testo teatrale. Prestate attenzione al modo in cui i personaggi parlano, non solo a ciò che dicono ma anche a come lo dicono.
Certo le scelte linguistiche dell’autore possono rivelare molto sul carattere di una persona, le sue emozioni e le sue intenzioni, ma sono soprattutto le modalità corporee e paraverbali che sono di gran lunga difficili da immaginare. Una buona prassi è rileggere le battute immaginando il personaggio che le dice in diversi modi fino a quando non arriverete all’epifania: “non esiste altro modo, sta parlando in questa maniera o tutto avrebbe meno senso!”.
I monologhi, in particolare, offrono una finestra privilegiata nella mente dei personaggi, esprimendo i loro pensieri più intimi.

4. Notare le Didascalie

Le didascalie sono le indicazioni sceniche fornite dall’autore. Ora, alcuni autori sono davvero stitici e le loro didascalie sono assenti o incredibilmente stringate. Altri sono morbosamente prolissi al limite della paranoia. Alcune volte una didascalia è giustificata dalla coplessità dello spettacolo, altre volte dalla semplice e ferrea volontà dell’autore che lo spettacolo sia maesso in scena in quel modo lì. Sta a voi decidere di dar retta a chi scrive o meno. Il mio consiglio è che raccogliate ciò che vi è utile e lasciate da parte ciò che non vi facilità nel godervi la lettura.

5. Comprendere la Struttura

Un testo teatrale è generalmente strutturato in atti e scene. Gli atti rappresentano i grandi blocchi narrativi dell’opera, mentre le scene segnano i cambiamenti più piccoli, come un nuovo ambiente o l’ingresso e l’uscita di personaggi. Riconoscere questa struttura vi aiuterà a seguire lo sviluppo della trama e a notare come si evolvono i personaggi e i conflitti. Prima di tutto però notate una cosa importante: un dramma teatrale è il succo della vita dei personaggi. La sua premessa è che questi personaggi hanno avuto o avranno una vita ricca di avventure e vicissitudini ma noi ne guarderemo sul palco solo un estratto (un momento di vita, un breve periodo, un decennio o piccoli episodi sparsi nella loro vita). La drammaturgia ha scelto di concentrarci su una parte della vita dei personaggi perché lì quello che succede è particolarmente interessante ed emblematico. La struttura in atti e scene aiuta ad organizzare il discorso, i temi e gli accadimenti scenici. Un atto si chiude solo di fronte a un particolare accadimento, altrimenti avremmo continuato sul discorso in corso.

6. Approccio alle Tematiche e ai Simboli

Il teatro, come tutte le forme d’arte, esplora temi universali e complessi. In una ipotetica gerarchia tra i generi letterari, personalmente metterei la Poesia in cima, poi il Teatro e via di seguito tutti gli altri tra cui Romanzo, Saggio scientifico e così via.
Mentre leggete, cercate di identificare i temi principali e i simboli ricorrenti. Questi elementi spesso riflettono i messaggi o le questioni che l’autore desidera esplorare. Annotare le vostre riflessioni sui temi può aiutare a chiarire il significato del testo e a stimolare una lettura più profonda. Ad ogni modo sconsiglio di farlo alla prima lettura. Già, avete capito bene. Un testo teatrale si legge almeno una manciata di volte. Tanto quasi sempre molto brevi e la scrittura mica è fitta come in un romanzo!

7. Partecipare a Discussioni e Visionare Rappresentazioni

Una volta letto il testo, arricchite la vostra esperienza discutendo con altri lettori o partecipando a gruppi di lettura. Ascoltare diverse interpretazioni e punti di vista può offrire nuove prospettive e approfondire la vostra comprensione. Inoltre, se possibile, guardate una rappresentazione dell’opera (anche in video se siete disperati). Vedere il testo portato in vita sul palco può illuminare aspetti del testo che potrebbero non essere evidenti solo dalla lettura. Ma attenzione: anche la messa in scena è una delle interpretazioni del testo e potrebbe non piacervi o potreste non essere d’accordo. Chi mette in scena il teatro non ha ragione solo perché fa quel lavoro e in ogni caso non esiste il “pubblico ignorante”.

8. Rileggere e Riflettere

Lo abbiamo detto prima ma ripetiamolo. Non abbiate paura di rileggere il testo. Ogni rilettura può rivelare nuove sfumature e significati. Riflettere su ciò che avete letto, magari scrivendo un diario di lettura, può essere un modo eccellente per consolidare le vostre impressioni e osservazioni. Tanto è roba per lo più breve anche se straordinariamente intensa.

Conclusione e consiglio bonus

Leggere un testo teatrale è un’esperienza unica che può aprire le porte a nuove comprensioni del mondo e della natura umana. Sia che stiate esplorando le tragedie greche, i capolavori di Shakespeare o la drammaturgia contemporanea, il teatro offre un terreno ricco e variegato. Armatevi di curiosità e di pazienza perché le prime volte che vi approccerete potrebbe essere frustrante come quando ci si approccia per la prima volta alla poesia o a un nuovo genere musicale. La drammaturgia è una delle 7 arti non a caso.

La lettura di una drammaturgia dovrebbe essere un’esperienza prima di tutto immaginativa, se non addirittura corporea, nel senso che dovreste immaginare quei corpi che si muovono nello spazio e vivono quelle vicende! Ogni analisi poetica, filosofica, politica e letteraria…. insomma ogni intervento intellettuale che vi viene da produrre, rimandatelo a dopo. Dopo averlo vissuto, dopo averlo assaporato, dopo aver immaginato che suono hanno le voci di quei personaggi, come sono vestiti, come camminano e che sguardo hanno quando spostano la vista verso i loro desideri.

Per concludere, il consiglio bonus: prima di cominciare a leggere, cercate su internet la trama dello spettacolo per avere chiare le dinamiche, i personaggi e i loro ruoli, nonché i principali accadimenti. In questo modo spoilerate il finale ma rendete molto più leggere le prime esperienze nella lettura di testi teatrali!

Samuel Maverick Zucchiati
Regista, formatore teatrale, Professional Counselor

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